Martedì, 21 Dicembre 2010 00:55

Il Vaticano boccia il Polo della Nazione, la Chiesa preferisce Casini con Silvio

Scritto da  Gerardo

Come avevamo presagito, il brusio politico dei cardinali romani, non era proprio un brusio degli angeli. La cosa non appare, purtroppo nuova. Usque tandem?
(A.N.)




Il Terzo Polo costituito ufficialmente da Fini e Casini non piace Oltretevere. Anzi, nelle stanze vaticane il timore per una deriva laicista aumenta. In Vaticano, infatti, non si vede di buon occhio l'alleanza tra due partiti che sui temi etici (fecondazione assistita, cellule staminali, coppie di fatto, su tutti) sono molto distanti tra loro. Non bastano le rassicurazioni di Pierferdinando Casini a placare i maldipancia. Il laicismo d Fini e il suo progetto di dare vita a una destra liberale sul modello di quella francese è visto come il tentativo di affrancarsi dalle ingerenze ecclesiastiche. Un laicismo che potrebbe contagiare anche i centristi più oltranzisti o più realisticamente che potrebbe essere la causa di feroci scontri col rischio di mandare in frantumi una costruzione politica appena nata.

A suffragare questa tesi ecco l'editoriale del direttore di Avvenire, Marco Taquinio. Parole esplicite quelle del responsabile del quotidiano dei vescovi. Parole che di fatto uccidono nella culla il neonato polo della Nazione: "Non c'è bisogno di un terzo pasticcio - spiega Taquinio . Ma di un 'di più, di un'azione convincente che indichi una volontà e una prospettive diverse. L'Udc di Pier Ferdinando Casini ha agito spesso in questa legislatura da 'opposizione responsabile', questa impostazione è diventata - a parole e in qualche gesto - l'atteggiamento programmatico di un coordinamento parlamentare che riguarda un centinaio di deputati e senatori di Udc, Api, Mpa e Fli". Tarquinio sottolinea anche che alle radici di questo nuovo soggetto ci sono "seri grumi di sospetto", con riferimento alla storia politica di Fini e alle "posizioni assunte su importanti questioni valoriali da lui e da vari dei suoi". Non a caso Casini si è affrettato a precisare che "l'Avvenire per un credente si deve sempre leggere con attenzione e considerazione. E' un monito di cui tenere conto ed è anche condivisibile "Non c'è bisogno di un terzo pasticcio, ma di un 'di più, di un'azione convincente che indichi una volontà e prospettive diverse".

Intanto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha bacchettato la politica nel suo complesso: "C'è bisogno di apertura e di dialogo, di incontro positivo fra le persone, nella famiglia, nella società civile, nelle articolazioni dello Stato che diversamente si inceppano. Bagnasco ha aggiunto che "il dialogo vero ha le sue leggi: innanzitutto serve la volontà di dialogare. Se la volontà è inquinata, non c'è neppure voglia di ascoltare e nasce un dialogo fra sordi. Tutto è distorto e urlato nei toni e nelle parole". Insomma, in Vaticano le preoccupazioni dopo la mozione di sfiducia respinta dal Parlamento invece di diminuire aumentano giorno dopo giorno.

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